Già… il positivo di Facebook: ho conosciuto Silvana Tundo quasi in contemporanea alla grammatica latina…: ci siamo persi di vista per tanti anni. La ritrovo, grazie a FB, affermata professionista e incallita velista, ma anche acuta commentatrice dei fatti del giorno , e non solo. Così si esprime a proposito del 1 Maggio.
” Buon primo maggio amici, anche se stride un po’ anche questa festa, a parte la sacrosanta ragione da cui prende spunto. Gli operai di Chicago.
Curioso poi che proprio negli USA si festeggi il primo lunedì di settembre.. Le mie digressioni
Non è festa per chi non ha più il lavoro, per chi si suicida strozzato da debiti e deve chiudere la sua azienda. Dovremmo emarginare l’emarginazione, ma si fanno comizi, cortei e concertoni poco rispettando il diritto altrui alla dignità. In una società in cui prevale l’indifferenza, i problemi e la vita degli altri sono sottovalutati. Paradossalmente ed esagerando un po’ sfioriamo la logica nazista La distruzione più o meno scientifica delle persone considerate non sufficientemente adeguate ai parametri ritenuti necessari per avere il permesso di lavorare e vivere. Tutti intelligenti, super dotati, belli e mandati da Picone. Necessario invece non soltanto sostenere la vita, ma sostenere la qualità della vita, creare quelle condizioni per cui una persona, nonostante i suoi problemi, abbia il desiderio di vivere, operoso e sorridente. In questo mondo o impariamo a viverci tutti, o si rischia che non viva più nessuno.
E pensare che lo slogan di un sindacato era“ 8 ore di lavoro, 8 di svago, 8 per dormire” Lavorare per molti è il sogno più avanzato. INVECE E’ UN DIRITTO!
il mio amore per lui, sempre attuale, mi fa trascrivere Brecht:
” Tebe dalle Sette Porte, chi la costruì?
Ci sono i nomi dei re, dentro i libri.
Son stati i re a strascicarli, quei blocchi di pietra?
Babilonia, distrutta tante volte,
chi altrettante la riedificò? In quai case,
•di Lima lucente d’oro abitavano i costruttori?
Dove andarono, la sera che fu terminata la Grande Muraglia,
i muratori? Roma la grande
è piena d’archi di trionfo. Su chi
trionfarono i Cesari?
La celebrata Bisanzio
aveva solo palazzi per i suoi abitanti?
Anche nella favolosa Atlantide
la notte che il mare li inghiottì, affogavano urlando
aiuto ai loro schiavi.
Il giovane Alessandro conquistò l’India.
Da solo?
Cesare sconfisse i galli.
Non aveva con sé nemmeno un cuoco?
Filippo di Spagna• pianse, quando la flotta
gli fu affondata. Nessun altro pianse?
Federico II vinse la guerra dei Sette Anni. Chi,
oltre a lui, l’ha vinta?
Una vittoria ogni pagina.
Chi cucinò la cena della vittoria?
Ogni dieci anni un grand’uomo.
Chi ne pagò le spese?
Quante vicende,
tante domande.”
Perché nei libri di storia si parla solo dei grandi e mai degli umili?
Mai di quel popolo di formiche operose che hanno permesso a quelli dei piani alti di godersela.”
Questo il post di Silvana, e questo il tema di un evento in programma oggi a Reggio Calabria: quale commento migliore?