Il Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese del 2015, presentato il 4 dicembre, è passato quasi in sordina, surclassato da notizie e fatti di cronaca, per i media, più pressanti: i temi del welfare, è proprio vero, non fanno audience.
Eppure il Rapporto ne parla in un intero capitolo: è “Il sistema di welfare”, che si può consultare nella versione integrale cliccando qui.
Di seguito un sintetico riepilogo, in 7 punti:
- Il 38,7% del totale delle famiglie italiane dispone di risorse scarse o insufficienti
- Il 50,2% di queste famiglie con risorse scarse o insufficienti ha, al suo interno, almeno una persona non autosufficiente;
- 561.000 famiglie hanno fatto ricorso all’assistenza fornita da terzi, a proprie spese, utilizzando tutti i propri risparmi e/o vendendo la casa e/o indebitandosi;
- 4,7 milioni gli anziani (valore stimato) sarebbero disponibili ad accettare una soluzione residenziale, ove fosse di qualità migliore rispetto a quella offerta, oggi, dal “mercato”;
- la non autosufficienza entra raramente nella valutazione del domani: si comincia a pensare quando si comincia a viverla per affrontarla solo quando è conclamata. I dati: il 30,6% dei cittadini non ci pensa, il 22,7% vedrà il da farsi solo quando accadrà; il residuo 53,3% conta sui risparmi accumulati (per 26,1%), sul welfare (per 17,3%) e sull’aiuto dei familiari (per 17%).
- quasi tutti gli italiani lamentano la qualità del Servizio Sanitario Nazionale: il 42,7% pensa che addirittura che stia peggiorando, quota che sale al 64% al Sud. Inoltre, il 55,5% considera inadeguato il Servizio sanitario regionale, quota che sale all’82,8% nel Mezzogiorno.
- La spesa sanitaria privata delle famiglie è passata da 29,6 miliardi del 2007 a 32,7 miliardi del 2014, raggiungendo il 22,8% della spesa sanitaria totale.