Ovvero come far rivivere un piccolo borgo di un piccolo comune della presila catanzarese. Prima però un po’ di storia. Savuci come tanti “casali” dell’epoca nasce dalla diaspora degli abitanti della città di Taverna. Intorno all’anno 1100 un primo nucleo di 27 “fuochi” o famiglie si trasferisce nel costone che risale il fiume Alli, sotto l’attuale frazione Maranise del comune di Fossato Serralta. La presenza di piante di gelso favorisce l’allevamento del baco da seta e la lavorazione del prezioso filato. Nel corso dei secoli il borgo cresce e segue le vicende del territorio con alterne fortune. Con il terremoto del 1972/73 Savuci viene evacuato ed i suoi già pochi residenti si trasferiscono altrove. Come è facile immaginare incomincia un lento declino al quale però non si rassegnano le Amministrazioni comunali che si alternano fino ai giorni nostri. Con vari finanziamenti e con una lodevole continuità tutti gli amministratori hanno contribuito alla rinascita dell’antico centro. Oggi a coronamento di tanto impegno la giunta guidata dal sindaco Domenico Raffaele, ha voluto sancire questo traguardo raggiunto con una manifestazione ad hoc : Savuci in Festival. Ieri il taglio del nastro e la “riconsegna” dell’antica Sabuzio alla popolazione. A dispetto di una primavera che tarda ad arrivare tra le “rughe” e le casette restaurate si è snodata una processione di curiosi e appassionati che hanno potuto ammirare l’allestimento curato dall’associazione Cosmos3. Molti gli artisti presenti ma anche il museo del cestai, mestiere che ha reso famosa Fossato nel mondo, video documentari e non potevano mancare le foto d’epoca. A concludere il tour le parole del Sindaco, che insieme al suo vice Saverio Paonessa e all’Assessore alla Cultura Barbara Dornetta, hanno voluto ringraziare per la presenza ma soprattutto per la partecipazione attiva al restyling del rinato borgo. Precisato anche che per favorirne la godibilità la “festa” riaprirà i battenti il 31 marzo quando le previsioni atmosferiche dovrebbero rispettare la stagionalità. All’architetto Mario Amelio, appassionato cultore delle nostri origini, il compito di fare un breve excursus su storia e tradizioni locali ma anche proposte per valorizzare vestigia del passato. Appuntamento per fine mese con teatro, musiche, arti e per non trascurare nessuno animazione per i più piccoli.
Carmelo Sanzi – redazione di Catanzaro.weboggi.it – Taverna, Sabato 24 Marzo 2018 – 18:55